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Descrizione
La Chiesa, situata in piazza Matteotti, costruita dai Benedettini nel XII secolo, passò agli inizi del XIII sotto il controllo dell’Abbazia di Fiastra. Nel 1452 ai monaci si sostituì il clero secolare e nel 1597 il controllo passò dalla diocesi di Camerino all’arcidiocesi di Fermo.
Nel 1581, secondo la descrizione del vescovo camerte Girolamo Vitali de Buoi, la chiesa aveva due entrate e quattro finestre. Sull’altare maggiore, dedicato alla Madonna, si trovava un tabernacolo ligneo dipinto, davanti al quale ardeva perennemente una lampada a spese delle confraternite del Corpo di Cristo e del Sacramento. Ai lati c’erano un reliquiario in argento dorato con numerose reliquie di santi, quattro candelabri e due angeli lignei. Sopra l’altare maggiore si trovava un quadro della Vergine, contornato da immagini di santi e da una cornice dorata, che si potrebbe identificare con la tavola di Vittore Crivelli, trafugata durante l’occupazione francese. A destra, si susseguivano tre altari, l’altare di San Venanzo, l’altare di Santa Maria della Misericordia, sopra il quale c’era un affresco raffigurante la Crocifissione, e l’altare del SS. Crocifisso, a sinistra, c’erano l’altare di San Bartolomeo, l’altare di Santa Maria di Loreto e l’altare di San Giovanni Battista.
Lo stemma del vescovo de Buoi fu collocato sulla fonte battesimale, che ancora oggi, dal 1594, si può ammirare nel vano a destra dell’ingresso principale.
Presso l’altare del SS. Crocifisso è conservata una croce astile monastica, che veniva esposta all’adorazione dei fedeli in caso di tempesta o grandine. Al suo interno, furono ritrovate nel 1603, le reliquie delle SS. Spine, da cui molti Loresi sostennero di aver ricevuto delle grazie. Le reliquie furono esposte nella cappella del SS. Crocifisso, che, insieme a quella di Santa Monica, fu abbellita con decorazioni e stucchi dalla bottega del Malipiedi di San Ginesio, tra il 1603 e il 1607.
Nella seconda metà del XVII secolo erano ancora visibili degli affreschi posti sulla facciata della chiesa volta verso la piazza. Oltre all’immagine di un Sant’Antonio, che fu ricoperta nel 1642, è tutt’oggi visibile l’affresco della Madonna del Soccorso.
Indirizzo
Contatti
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Annotazioni
Costruzione : XII Secolo